Questo periodo è stato denso di sfortune musicali.
Purtroppo dopo 6 lunghissimi anni il progetto Aloud è ufficialmente in standby.
Per me è stato un colpo durissimo, nonostante le avversità non avevamo mai mollato il colpo ma forse prendersi una pausa non è poi un male.
Ti permette di ponderare, di analizzarti.
Tanto tempo passato ad incaponirti cieca.
A tre settimane dallo stop ufficiale mi sento quasi sollevata.
Non apro gli occhi al mattino chiedendomi come trovare un chitarrista o altro.
Non mi assillo al pensiero di come faremo a rispettare le scadenze se è evidente che non tutti lavorano allo stesso ritmo.
Ho trovato la pace dopo moltissimo tempo.
Ci ho creduto e per certi versi ci credo ancora, non posso accettare che l'amore e l'intensità di quello che abbiamo creato non possa arrivare anche ad altri, ma sopratutto che non possa arrivare a quelle persone che aspettavano di avere tra le mani il frutto del nostro lavoro.
Abbiamo attraversato una tempesta di casini, disorganizzazione, cachet bassissimi, investimenti, paranoie di band che si divertono a fare quella che io chiamo "la guerra dei poveri" (ovvero sparare a zero su band concorrenti), locali che ritrattano date o ti trattano come gli ultimi stronzi.
Di rospi ne abbiamo buttati giù davvero tanti.
In tutto questo abbiamo portato a casa amicizie, buona musica, soddisfazioni, solidarietà, risultati concreti, concorsi e persone che credono ancora in noi.
La speranza resta sempre quella di poter tornare più energici di prima.
Il mondo della musica è molto complesso, dolce ed amaro...
Per ora voglio godermi un po' il dolce del cantare semplicemente per il piacere di farlo, di trasmettere ai miei allievi quello che può essergli utile ma sopratutto la forza e l'amore che servono per restare a galla anche quando qualcuno cerca di trascinarti giù.
Per fortuna nessuno è ancora riuscito a scalfire il mio amore per la musica.
L'unica costante da quando ho vita.
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